Giorno 1 – Martedì 4 Giugno

E’ arrivato il grande giorno! LA PARTENZA

La mattina  inizia presto presto. Alle 6.30 dopo un caffè e “l’ultima” gustosa brioches iniziamo gli ultimi lavori per rendere la barca operativa per le 9. Grazie al marinaio Andrea variamo nuovamente la barca, la portiamo al molo dove si svolgerà la conferenza stampa e iniziamo a caricare tutto il necessario per i 4 giorni di viaggio.

Cibo, acqua, borse personali ma la testa è sempre convinta che qualcosa ci siamo sicuramente dimenticati. Il telefono comincia a suonare e i giornalisti delle varie televisioni ad arrivare per intervistarci. Il tempo passa velocemente, non riusciamo bene neanche noi a capire cosa sta succedendo.

Dall’ingresso del Marina di Rimini una folla di bambini festanti, amici, parenti e curiosi si avvicinano al molo pronti alla conferenza stampa e ad accompagnare la partenza di Mal di plastica, il catamarano costruito con legno di recupero, materiale riciclato e 3mila bottiglie di plastica.

Ma come è già mezzogiorno? Velocemente ci avviciniamo alla tensostruttura dove davanti ad un pubblico sorridente raccontiamo la nostra idea pazza, parliamo del problema della plastica usa e getta che finisce nei nostri mari, ringraziamo chi ci ha accompagnato in questi mesi e in men che non si dica siamo pronti a partire. Foto, saluti, un bicchiere d’acqua al volo, ancora una foto…

E’ ora di partire!

Qualche problema al motore ha rallentato la partenza e ci ha costretto a farci trainare fuori dal porto dal gommone della Protezione Civile, ma poi tutto ha funzionato bene… almeno per un po’!

Una nota tecnica: nonostante il nostro catamarano fosse a vela, e fornito di un motore a pedali, in darsena, per legge, ci si muove col motore, per questioni di sicurezza.

Fuori dal molo, già distanti dal faro di ingresso, abbiamo aperto le vele e lì abbiamo avuto la prima bella sorpresa. Sulla carta ci aspettavamo una velocità di un nodo o poco più, invece viaggiavamo ad oltre tre nodi (cioè a tre miglia all’ora). Per il primo pezzo siamo stati scortati dalla Guardia Costiera, dalle moto d’acqua della Polizia,  da alcune barche di amici e dalla protezione civile che ha fatto salire l’atleta paraolimpico Mirco Acquarelli. Sistemato con la sedia a rotelle sotto l’albero, ha navigato qualche ora con noi. Un piccolo inconveniente con una cima incastrata nel timone, risolta con il primo tuffo del viaggio di Matteo.

Il pomeriggio scorre veloce e al tramonto eravamo già a Milano Marittima, molto oltre le aspettative, e abbiamo deciso di continuare a navigare, cominciando i turni di sonno. Non prima però di una lauta cenetta a base di tonno, pomodori olive e un ottimo pane integrale.

Alle 2 di notte, al largo del porto industriale di Ravenna il motore riprende a far le bizze e si spegne di continuo. Alla luce di una torcia Piero smonta il motore e pulisce il carburatore più volte. Il motore un po’ riparte un po’ fatica, ma alla fine alle sette riusciamo ad attraccare, sfidando i quasi due nodi di corrente, a Porto Garibaldi, altezza Comacchio.

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